

Mondiali nuoto: Curtis da record 'nessuna risposta al razzismo'
'Bei messaggi, non insulti'. Barelli 'Sara dà lustro all'Italia'
"Tra semifinali e finali ho ricevuto tanti bei messaggi, non ho ricevuto insulti di alcun genere e se li avessi ricevuti mi avrebbero trasmesso ancora maggiore grinta". Sara Curtis ha appena segnato il primato italiano dei 50 stile ai mondiali di nuoto di Singapore e ribadendo la ferma condanna a razzisti e leoni da tastiera sottolinea di non essere stata offesa recentemente e che la prestazione non è in risposta ai presunti attacchi, quanto piuttosto alla delusione nella finale dei 100. "Il razzismo resta un tema sociale ovviamente importante, però rimacinare sempre sopra le cose quando non succedono non è bello" dice la 18enne piemontese. Si associa il presidente FIN Paolo Barelli: "Provo un profondo ribrezzo quando leggo commenti razzisti, ignoranti e violenti sui social, in passato anche associati a post che riguardano la giovane atleta Sara Curtis sostenuta da un tifo privo di confini. Questi commenti insultano la dignità, la civiltà; sono manifestazioni di un'ignoranza che fa più rumore del merito, del sacrificio e dell'impegno. Sara è un esempio straordinario, come atleta e come persona. È italiana e nostra connazionale, cresciuta in questo Paese, formata nelle sue scuole, educata ai valori dello sport e del rispetto dalla sua meravigliosa famiglia. Sta dando lustro all'Italia: diplomata con il massimo dei voti, prima italiana a partecipare ieri alla finale mondiale nei 100 stile libero e oggi qualificata alle semifinali dei 50 stile libero col record; è prossima a continuare il suo percorso accademico e sportivo alla Virginia University, negli Stati Uniti, in piena sinergia con la Federazione Italiana Nuoto, la sua società CS Roero e il Gruppo Sportivo dell'Esercito. La sua storia parla di talento, ma soprattutto di disciplina, passione e senso del dovere. Come primo firmatario della proposta di legge sullo Ius Italiae - che riguarda l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei minori stranieri regolari che studiano con profitto in Italia - credo profondamente che la cultura, la formazione scolastica, l'educazione, siano l'antidoto al razzismo ed elemento di integrazione. Da ex atleta, da parlamentare, e da presidente della Fin - conclude Barelli - difenderò sempre i valori morali e sociali che anche lo sport deve veicolare e proteggere. Nella fattispecie, Sara, qualora dovvesi essere offesa 'non ti curar di loro, ma guarda e passa'. Tali commenti non sarebbero degni di attenzione!".
T.Naim--al-Hayat